Il cuore è un organo molto importante, responsabile della circolazione del sangue in tutto il corpo. Grazie al cuore, ossigeno ed elementi nutrienti raggiungono tutti gli organi e i tessuti del nostro organismo. Per permettere questo flusso, il cuore deve produrre una forza in grado di pompare il sangue in tutto il corpo. La forza prodotta dal cuore per far scorrere il sangue nelle arterie di chiama PRESSIONE SANGUIGNA.
La pressione sanguigna di una persona si esprime normalmente con due valori:
La pressione sanguigna ottimale per un adulto è <120/80 mm Hg. La pressione sanguigna può anche essere espressa in centimetri di mercurio : 12/8 cm Hg. 2018 ESH/ESC linee guida per la gestione dell’ipertensione arteriosa
Nella maggior parte dei casi sono il dottore o un’infermiera a misurare la pressione, ad esempio durante una visita di routine. Per farlo, usano uno sfigmomanometro. Si tratta di uno strumento di misurazione (manometro) collegato a una fascia gonfiabile avvolta attorno al braccio. Il dottore gonfia la fascia e il braccio viene compresso piuttosto duramente. L’aria nella fascia viene poi rilasciata lentamente e la pressione sul braccio si allenta. È possibile quindi misurare la pressione sanguigna con il manometro (in millimetri di mercurio [mm Hg]).
Esistono due tipi di sfigmomanometro:
MANUALE:
il dottore o l’infermiera gonfiano la fascia usando una pompa manuale e poi utilizzano uno stetoscopio per ascoltare il battito
DIGITALE:
la fascia si gonfia e si sgonfia automaticamente.
Il polso viene rilevato da un sensore interno al dispositivo
Per ottenere una misurazione corretta della pressione sanguigna, è necessario rimanere seduti a riposo e in silenzio, senza parlare, nei cinque minuti che precedono la misurazione.
La pressione sanguigna può essere alta, normale o bassa, ma aumenta col tempo e con l’età. Perché? Le pareti delle grandi arterie diventano sempre più rigide e i piccoli vasi sanguigni diventano sempre più stretti. A causa di questi cambiamenti il cuore deve produrre una forza superiore per far scorrere il sangue nel corpo. Questo porta a un aumento della pressione sanguigna. Si parla di ipertensione quando la pressione sanguigna si mantiene al di sopra dei 140/90 mm Hg (sistolica, diastolica o entrambe).
Cosa dicono i miei valori?
L’ipertensione (pressione sanguigna ≥140/90 mm Hg) è un disturbo silenzioso, poiché raramente compaiono dei sintomi e spesso non viene diagnosticata. Sfortunatamente, spesso si scopre l’ipertensione quando si arriva in ospedale in seguito a un infarto o a un problema cardiaco dovuti alla pressione alta.
Per questo motivo si consiglia di controllare la pressione del sangue ogni anno. È molto facile misurarla, non esitare a chiedere al tuo dottore, all’infermiera o anche al tuo farmacista di misurarti la pressione.
Se la tua pressione è pari o superiore a 140/90 mm Hg, il tuo dottore probabilmente dovrà effettuare molti controlli per confermare la diagnosi di ipertensione. Potrebbe anche utilizzare uno strumento di misurazione della pressione ambulatoriale per misurare la pressione sanguigna nelle 24 ore.
Esistono due tipi di ipertensione: ipertensione primaria (o ipertensione essenziale) e ipertensione secondaria.
Si parla di ipertensione primaria in presenza di pressione sanguigna elevate senza cause evidenti. Ci sono molti fattori che possono aumentare il rischio di pressione alta:
L’ipertensione secondaria si riferisce alla pressione sanguigna elevata provocata da cause identificabili (ad esempio una produzione anomala di ormoni delle ghiandole surrenali). Solo una minima parte dei pazienti soffre di questo tipo di ipertensione. Una volta individuata la causa e adeguatamente trattata, la pressione sanguigna dovrebbe tornare normale.
Quando un paziente soffre di ipertensione, il suo cuore deve lavorare di più per permettere al sangue di circolare in tutto il corpo.
Con il passare del tempo la pressione alta può gradualmente indebolire il cuore e danneggiare le pareti arteriose provocando delle variazioni del flusso sanguigno.
Tutti questi fattori portano a un aumento del rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari (ictus, malattie cardiache e insufficienza cardiaca).
Anche altre parti del corpo, tra cui i reni, gli arti e gli occhi possono subire dei danni.
A volte alcune patologie possono peggiorare o influire su patologie primarie. Queste malattie vengono definite patologie comorbide. L’ipertensione ha il suo gruppo di cattivi compagni:
presenza di alti livelli di colesterolo LDL nel sangue con conseguente aumento del rischio di arteriosclerosi o di coronaropatie.
le cellule del corpo non rispondono adeguatamente all’insulina, un ormone che controlla i livelli di zucchero nel sangue. Il risultato è un aumento di tali quantità. La presenza eccessiva di zucchero nel sangue protratta nel tempo porta a complicazioni quali ictus, ulcera ai piedi e danni agli occhi.
limitare l’apporto di sangue al cuore provoca una mancanza di ossigeno per le cellule miocardiche. Un sintomo molto comune è il dolore al petto, spesso percepito durante l’attività fisica.
il malfunzionamento dei reni protratto per mesi o anni può portare a complicazioni quali malattie cardiovascolari, anemia o pericardite.
Organizzazione Mondiale della Sanità - Dati dell’Osservatorio Salute Globale (GHO) – Aumento pressione sanguigna
J. Kumar, “Epidemiologia dell’Ipertensione”, Quesiti Clinici: Nefrologia, Volume 2, Punto 2, Aprile – Giugno 2013, Pag. 56-61
La proporzione dei pazienti ipertesi (prevalenza) cambia nelle varie zone del mondo: