Terapia difficile? Parlane con il medico

Ipertensione: una terapia “semplice” è più efficace
La prospettiva di dover prendere farmaci ogni giorno, e per un lungo periodo, può davvero mettere in crisi molti pazienti. Tanto da compromettere spesso il buon esito delle terapie: di tutti gli ipertesi che hanno ricevuto una prescrizione di farmaci anti-ipertensivi, infatti quasi la metà ne interrompe volontariamente l’assunzione entro solo un anno [1].
Semplice dimenticanza, svogliatezza oppure paura di ipotetici effetti collaterali dei farmaci nel lungo termine? In realtà, sono tante le cause della scarsa aderenza alle terapie anti-ipertensive, ancora oggi così diffusa tra gli ipertesi.
Eppure le evidenze raccolte dagli esperti parlano chiaro: l’assunzione corretta dei medicinali, con il rispetto di dosi e frequenza raccomandate del medico, è la strategia più efficace per abbassare la pressione arteriosa e per allontanare, di pari passo, gli altri fattori di rischio cardiovascolare. E anche la più sicura per la salute, dato che gli attuali farmaci anti-ipertesivi riducono fino al 30% il rischio di ictus e fino al 15% quello di infarto del miocardio [2].
Di contro, fare pasticci con le terapie non porta a nulla di buono. Correre ‘ai ripari’ prendendosi una doppia dose quando ci si è dimenticati una pillola oppure riadattare ‘alla giornata’ gli orari di assunzione in base ai propri impegni può seriamente compromettere l’efficacia dei farmaci stessi. La scarsa aderenza, infatti, è stata associata non solo a un peggiore controllo delle pressione ma anche a un maggior rischio di ospedalizzazione o riospedalizzazione nel tempo [2].
Una terapia semplice è più efficace: parlane col medico
Ma la colpa non è solo degli ipertesi. Studi recenti, infatti, hanno messo in luce che tanto più una terapia è complessa e minore è la probabilità che i pazienti riescano davvero a seguirla correttamente. Infatti, se l’80% degli ipertesi osserva di buon grado l’assunzione di una sola pillola al giorno, sono solo il 50% quelli che riescono a stare dietro a terapie con quattro o più farmaci e orari di assunzione quotidiani [3]. Oggi la tendenza, quindi, è quella di semplificare, quando possibile, le terapie anti-ipertensive per renderle più ‘a misura’ del paziente e dei suoi impegni quotidiani [2].
A questo scopo, instaurare un buon rapporto con il proprio medico curante è fondamentale.
E’ importante condividere con il medico [2]:
- dubbi sull’efficacia dei farmaci prescritti
- timori sugli effetti collaterali delle terapie
- se si assumono altre terapie
- quando si preferisce assumere i farmaci in base ai propri impegni
- il tipo di attività quotidiane svolte (lavoro fuori casa, viaggi, ecc)
- se famigliari/parenti possono aiutarci a rispettare le terapie
Per una terapia ‘su misura’ può essere utile anche riportare su un diario il numero di dosi saltate o prese a orari sbagliati: in questo modo, durante la visita di controllo, sarà più facile valutare le difficoltà di aderire correttamente alla terapia prescritta e, se possibile, modificarla a un regime più facilmente gestibile.
Fonti:
1) 2018 ESC/ESH Guidelines for the management of arterial hypertension. Rev Esp Cardiol (Engl Ed). 2019; 72:160
2) T. Brown, J. K. Bussell. Medication Adherence: WHO Cares? Mayo Clin Proc. 2011;86(4):304-314
3) JJ Gascón et al. Why hypertensive patients do not comply with the treatment Family Practice Vol. 21, No.
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