Gli errori da non fare quando si misura la pressione

Misurare la pressione – gli errori da non fare
Anche se ormai l’utilizzo di sfigmomanometri semiautomatici ha ridotto di molto gli errori durante la misurazione della pressione, alcuni fattori o condizioni possono falsare i valori di ‘massima’ e ‘minima’.
Per questo ai pazienti ipertesi, che devono auto-misurarsi la pressione più volte al giorno e settimana dopo settimana, è raccomandato di seguire un training specifico per imparare a utilizzare correttamente gli strumenti di misurazione e riconoscere i ‘tranelli’ che possono interferire con la lettura corretta della pressione.
Innanzitutto, è bene precisare che i valori della pressione del sangue variano nell’arco della giornata e dipendono molto dal tipo di attività svolta dal paziente prima della misurazione [1]. Per questo la valutazione dello stato di salute effettivo dell’iperteso si basa sempre sulla media dei valori raccolti in momenti diversi del giorno.
Ad esempio, durante la notte la pressione è più bassa del 10% rispetto ai valori registrati durante il giorno. Questo fenomeno, anche se è molto comune, non interessa tutti gli ipertesi: se la pressione notturna non cala possono esserci delle cause nascoste come la presenza di apnee notturne, l’obesità o la neuropatia diabetica.
Anche alcune abitudini possono modificare i valori di pressione registrati, come ad esempio aver fumato o consumato alcolici poco prima della misurazione, lo stress, l’ansia o l’eccessivo esercizio fisico.
Questa alterazione della realtà interessa il 13% della popolazione ipertesa ed è chiamata ipertensione mascherata: dalle misurazioni domestiche il paziente risulta iperteso quando, in realtà, non lo è oppure la sua pressione è più bassa quando è misurata dal medico in ambulatorio.
L’esatto opposto è l’ipertensione da camice bianco, quando l’agitazione di trovarsi di fronte al medico fa alzare momentaneamente la pressione del paziente, falsando i risultati reali. Questo fenomeno è più diffuso, coinvolge almeno un terzo degli ipertesi.
Oltre alle attività che precedono la misurazione e il luogo in cui essa viene effettuata, per evitare di fare errori è bene fare attenzione anche alla posizione del bracciale di misurazione, che deve essere sempre all’altezza del cuore, e a mettersi comodi stando seduti per almeno 3-5 minuti prima della misurazione. Nei soggetti anziani o diabetici, più suscettibili al ‘crollo’ pressorio improvviso quando assumono la posizione eretta, è preferibile invece misurare la pressione stando in piedi.
Infine, per eseguire delle misurazioni accurate, è bene conoscere la propria salute e la presenza di eventuali disturbi o malattie. Ad esempio, le aritmie cardiache rendono molto difficile eseguire delle auto-misurazioni esatte con i comuni strumenti disponibili, perciò i valori di ‘massima’ e ‘minima’ in questi pazienti possono essere molto variabili e, in alcuni casi, poco veritieri.
Fonti
1) 2018 ESC/ESH Guidelines for the management of arterial hypertension. Rev Esp Cardiol (Engl Ed). 2019; 72:160
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