L’ipertensione dei più giovani

Nell’arco della vita dell’essere umano, la pressione arteriosa è soggetta a fisiologici cambiamenti. Alla nascita, essa è pari a 70/40 mmHg circa; con la crescita e il passare degli anni, tende ad aumentare progressivamente, fino a raggiungere, intorno al diciottesimo anno di età, il valore considerato “normale” di 120/80 mmHg. Il malfunzionamento di alcuni meccanismi fisiologici però può generare – sin dalla tenera età – anomalie, fino a sfociare in vere e proprie patologie da non sottovalutare.
Una di queste è l’ipertensione, spesso considerata una malattia connessa all’invecchiamento. La prevalenza di ipertensione arteriosa di grado lieve nella fascia d’età giovane invece è più comune di quanto si pensi ed in costante aumento1.
Negli ultimi decenni, a livello internazionale, si è assistito ad un notevole aumento del fenomeno dell’ipertensione nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti. Il fenomeno sta acquisendo sempre maggiore interesse e comincia ad essere inquadrato da una nuova angolazione, quella dei più piccoli.
Chi è iperteso e perché?
Secondo alcune stime, nel 90% dei casi, gli adulti soffrono di ipertensione essenziale, ovvero una condizione familiare che non riconosce cause specifiche, ma dipende da una molteplicità di fattori; nel caso dei più giovani, però, l’ipertensione arteriosa è più spesso legata ad una malattia o ad una condizione ben specifica. Almeno nell’80% dei casi clinici, infatti, quella giovanile è un’ipertensione di tipo secondario, riconducibile quindi ad una malattia ormonale, ad una grave patologia renale o ad un’importante anomalia cardiaca. Più piccolo è il bambino, più è probabile che possa essere identificata una causa patologica responsabile dell’ipertensione1.
In alcuni casi, il profilo genetico di una persona può considerarsi un “terreno fertile” per lo sviluppo dell’ipertensione, in quanto alcune varianti genetiche possono causare l’alterazione dei processi essenziali per la salute cardiovascolare. Il solo alibi genetico però non basta a giustificare lo sviluppo dell’ipertensione o di altri problemi cardiovascolari. A fare da interruttore all’aumento patologico della pressione, sono più spesso i fattori ambientali.
In base a un’allarmante statistica italiana, il 25-30% dei bambini in sovrappeso soffre di ipertensione più o meno severa e purtroppo la situazione in Italia non si discosta da quella degli altri Paesi occidentali1.
L’ipertensione, infatti, presenta correlazioni con l’indice di massa corporea, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) e i disturbi dell’umore come, ad esempio, l’ansia. Non è inoltre da sottovalutare l’influenza negativa dei cibi consumati fuori casa – soprattutto nei fast-food – e dell’assunzione di pasti a base di formaggio e salumi. Anche alcuni farmaci, se assunti senza adeguato controllo, possono a loro volta generare ipertensione, tra i maggiori responsabili troviamo: gli antinfiammatori, di cui spesso si abusa, e gli steroidi. Così come assolutamente deleterio è l’utilizzo di sostanze stupefacenti, come la cocaina1.
Come intervenire e prevenire
Il primo passo da intraprendere nel trattamento dell’ipertensione arteriosa nel giovane riguarda sicuramente il cambiamento dello stile di vita: la riduzione del peso corporeo per le persone in sovrappeso, un regime di regolare esercizio aerobico, l’astensione dal fumo, il limitato consumo di alcol e di sale.
Il pediatra e il medico di famiglia, inoltre, dovrebbero essere i primi interlocutori affinché l’entità del problema possa essere valutata correttamente, spesso però i giovani – soprattutto se in assenza di sintomi evidenti – tendono a “sfuggire” ai controlli clinici1.
Il National Heart, Lung and Blood Institute raccomanda la misurazione della pressione arteriosa ogni anno nei bambini e negli adolescenti, già dai 3 ai 17 anni di età; così come numerose società scientifiche raccomandano lo screening negli adulti di età maggiore ai 18 anni. I criteri per la diagnosi dell’ipertensione nei bambini e negli adolescenti si basano infatti sull’assunto che la pressione sanguigna aumenti con l’età e le dimensioni del corpo2. La valutazione del giovane iperteso include inoltre la raccolta delle abitudini di dieta, il sonno ed il livello di attività fisica, oltre all’anamnesi familiare e alla storia clinica del giovane paziente3.
Generalmente, i giovani adulti hanno meno probabilità degli adulti più anziani di ricevere una prescrizione di farmaci antiipertensivi, tuttavia, se a seguito delle modifiche dello stile di vita la pressione arteriosa dovesse ancora rimanere elevata, la terapia farmacologica diventa necessaria. In questo caso, i giovani possono raggiungere più frequentemente il controllo dei valori pressori ed entro un tempo più breve.
Va da sé che, un’adeguata informazione ed educazione sanitaria siano indispensabili alla prevenzione, per consentire e facilitare interventi mirati ed anticipatori, cominciando innanzitutto dalla misurazione e dal monitoraggio costante della pressione arteriosa3.
Le malattie cardiache sono la principale causa di morte nei Paesi sviluppati, responsabili ogni anno di circa un terzo dei decessi nel mondo. Sebbene l’ipertensione nei bambini e nei giovani in generale sia meno diffusa rispetto alla popolazione adulta e anziana, mantenere la pressione nella norma già in giovane età è uno dei modi migliori per proteggersi da un’ipertensione esagerata in età avanzata. Se non corretta, viceversa, una tale condizione può ovviamente determinare negli anni una situazione ad alto rischio cardiovascolare1.
Fonti:
1) A.Battistoni, G.Tocci, G.Pignatelli, M.Volpe L’ipertensione nei giovani, 2015 Divisione di Cardiologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare, Facoltà di Medicina e Psicologia, Ospedale Sant’Andrea, Università “La sapienza” di Roma e IRCCS Neuromed, Isernia.
2) NIH Publication: Diagnosis, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure in Children and Adolescents, 2005. U.S. DEPARTMENT OF HEALTH AND HUMAN SERVICES, National Institutes of Health National Heart, Lung and Blood Institute.
3) Journal of Hypertension: Management of high blood pressure in children and adolescents: recommendations of the European Society of Hypertension, 2009